Progetto Torymus

PROGETTO PRELIMINARE

 

Diffusione del Torymus sinensis nei castagneti

 

dell’area dei comuni di Acquasanta Terme e Arquata del Tronto

 

 

 Dott.ssa Marida Corradetti

 

  1. INTRODUZIONE: il contesto

 

Nelle aree montane della provincia di Ascoli Piceno viene coltivato un prodotto di assoluta qualità: il marrone, presente con diversi ecotipi locali di grande pregio. Questi ecotipi producono frutti di grandi dimensioni e con un’ottima pelabilità, molto apprezzati sia per il consumo diretto che per la trasformazione industriale. Si può affermare che ad oggi la castanicoltura da frutto è sicuramente una delle più importanti risorse per il rilancio dell’economia montana del piceno.

 

In questo contesto, già ricco di difficoltà, negli ultimi anni si è insediata la vespa cinese del castagno, il Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu. Il cinipide del castagno è un imenottero galligeno considerato l’insetto più dannoso a livello mondiale per le specie del genere Castanea. Nella provincia di Ascoli Piceno, dalla prima segnalazione del 2010, il cinipide si è diffuso rapidamente in tutti i castagneti del territorio, arrecando da subito notevoli danni alla produzione castanicola da frutto.

 

Per contrastare questa minaccia è stata attuata la lotta biologica di tipo classico attraverso l’inoculazione del Torymus sinensis Kamijo, 1982, un insetto parassitoide specifico già usato con successo in altre regioni del mondo infestate dal D. kuriphilus. A tal proposito, il servizio fitosanitario regionale, nell’ambito dell’attuazione del Piano nazionale del settore castanicolo, si è occupato dell’introduzione del T. sinensis attraverso numerosi lanci su tutti i territori castanicoli al di fuori dei confini delle aree protette (immagine 1.).

 

 

 

 

 

 

L’efficacia del T.sinensis nel contrastare il cinipide del castagno è ormai ampliamente dimostrata, ma per iniziare a vedere risultati diffusi sulla produttività dei castagneti dovranno ancora passare anni, in quanto la diffusione spontanea del parassitoide è piuttosto lenta. In Giappone è stato osservato che, negli anni successivi al lancio, la diffusione spontanea del T.sinensis è inferiore a 1km/anno, seguita da una più rapida diffusione negli anni successivi (Moriya et al., 2003).

 

Pertanto il presente progetto preliminare propone una strategia per accelerare la diffusione del T.sinensis su tutto il territorio castanicolo dei comuni di Acquasanta Terme e Arquata del Tronto.

 

 

 

  1. PIANO DI DIFFUSIONE

 

 

 

I lanci effettuati dall’ASSAM consistevano nella liberazione in campo di un preciso numero di esemplari di T.sinensis (100 femmine e 50 maschi per ogni lancio) provenienti dagli allevamenti dell’Università degli studi di Torino. Per effettuare questa inoculazione era necessario monitorare la fase fenologica delle piante e l’andamento climatico dei siti di lancio, in modo da sincronizzare il lancio del Torymus con la fase di sviluppo del cinipide all’interno delle galle. Infatti, il ciclo biologico del parassitoide è perfettamente coordinato con quello del cinipide: l’adulto fuoriesce in primavera dalle galle secche formatesi l’anno precedente e, dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova all’interno delle galle neoformate nella cella larvale dell’ospite. Le larve si nutrono della larva matura del cinipide e si impupano durante l’inverno all’interno della cella larvale, per poi sfarfallare nella primavera successiva. Pertanto durante l’inverno il T. sinensis si trova allo stadio di larva all’interno delle galle dell’anno.

 

 

 

Ciò premesso, il presente progetto propone la seguente strategia di diffusione:

 

  • Inizialmente verranno individuati i siti di insediamento del T. sinensis attraverso la carta dei lanci fornita dall’ASSAM e aprendo in campo delle galle invernali per verificare l’effettiva presenza dell’insetto;

  • Successivamente si effettueranno delle raccolte di galle invernali nei siti individuati come i più idonei allo scopo. Le raccolte potranno proseguire fino a fine marzo;

  • Infine le galle raccolte verranno trasportate in siti in cui non è ancora presente il T. sinensis e opportunamente sistemate per facilitare lo sfarfallamento primaverile.

 

 

 

I vantaggi di questo metodo rispetto ai classici lanci sono diversi:

 

  • Non è necessario monitorare lo stadio fenologico e l’andamento climatico per coordinare il il parassitoide con il suo ospite. Infatti l’insetto utile viene portato in campo durante l’inverno all’interno della galla e questa coordinazione avverrà quindi in modo spontaneo.

  • Permette l’introduzione di un numero maggiore di esemplari in modo più economico. Infatti un singolo laccio può costare anche 400€ e permette di inoculare solo 100 esemplari di sesso femminile. Il metodo proposto invece permette l’introduzione di più esemplari con costi più bassi perché viene eliminata la fase di allevamento e selezione in laboratorio.

  • Permette di utilizzare risorse territoriali senza dover ricorrere a ditte esterne.

In Collaborazione con

Assam

Unione Montana Tronto Valfluvione

Associazione Alto Tronto